Dal giugno 2025 è in vigore in Trentino-Alto Adige una legge che introduce un incentivo economico per ogni bambino nato, adottato o affidato. La misura prevede un contributo fino a 1.100 euro, ma con una novità: i soldi non arrivano direttamente alle famiglie, bensì vengono versati in un fondo di previdenza complementare intestato al minore. L’obiettivo è creare fin dalla nascita un risparmio che tornerà utile in età adulta, quando le pensioni saranno più basse rispetto al passato.
Come funziona il Bonus nuovi nati
Il sostegno economico è strutturato in più fasi:
- 300 euro subito alla nascita, adozione o affidamento.
- 200 euro all’anno per i successivi quattro anni.
Per ottenere il contributo è richiesta la partecipazione della famiglia, che dovrà versare almeno 100 euro annui nello stesso fondo. In questo modo, nell’arco di cinque anni, il totale può raggiungere i 1.100 euro.
A chi spetta
Il bonus è destinato a tutte le famiglie residenti in Trentino-Alto Adige, con almeno tre anni di residenza continuativa in un comune della regione. Il minore deve risultare residente dalla nascita o acquisire la residenza in caso di adozione o affidamento. La misura è universale, quindi non tiene conto dell’ISEE o delle condizioni economiche. Inoltre, in via transitoria, il beneficio vale anche per i bambini nati dal 2020 in avanti, a condizione che al 1° gennaio 2025 non abbiano ancora compiuto cinque anni.
Chi gestisce il bonus
La gestione operativa è affidata a Pensplan Centrum S.p.A., società in house della Regione, che collaborerà con i comuni per la promozione della misura e la gestione delle domande. Ogni anno in Trentino-Alto Adige si registrano circa 8.500 nuove nascite o adozioni. Si stima che circa il 20% delle famiglie potenzialmente interessate aderirà. Per il primo anno è stato stanziato un budget di oltre 3,2 milioni di euro, che negli anni successivi dovrebbe stabilizzarsi intorno ai 2 milioni di euro annui.
Una misura pionieristica
Il bonus figli 2025 si aggiunge alle politiche familiari già attive nella regione, consolidando un modello di welfare che guarda al lungo periodo. Si tratta di un provvedimento innovativo, mai adottato prima in Italia, che potrebbe diventare un esempio anche per altre regioni.
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