La storica segretaria di Pippo Baudo, Dina Minna, ha inviato una diffida legale a Katia Ricciarelli dopo le recenti dichiarazioni della soprano sugli appartamenti che il conduttore avrebbe intestato alla sua collaboratrice. La lettera, firmata dall’avvocato Jacopo Pensa, amico e difensore di Baudo, chiarisce che la gestione dei rapporti con l’ex moglie non era affare di Minna: «Era Pippo a non volerla più vedere».
Le parole di Katia Ricciarelli
La miccia si è accesa con le affermazioni della soprano: «Quando ero sposata con Pippo ho scoperto che lui aveva intestato due appartamenti alla segretaria. Bah, forse con le segretarie si fa così». Una frase che ha riportato l’attenzione sul rapporto, spesso oggetto di voci, tra Baudo e la donna che lo ha accompagnato professionalmente per quasi quarant’anni.
La replica nella diffida
Nella diffida, Minna respinge ogni allusione e sottolinea che Baudo sceglieva autonomamente chi frequentare e chi allontanare. Non solo l’ex moglie, ma anche altri amici storici – tra cui Loretta Goggi, che aveva raccontato di non essere riuscita a sentirlo nell’ultimo anno – erano stati messi da parte per volontà del conduttore.
Una presenza costante negli ultimi anni
Dina Minna, soprannominata nell’ambiente televisivo “Bau-Dina”, era considerata il filtro tra Baudo e il resto del mondo: gestiva telefonate, appuntamenti e decisioni delicate. Non stupisce quindi che nel testamento del presentatore le sia stato lasciato un lascito simile a quello dei figli. Negli ultimi giorni di vita, al Campus Biomedico, al suo fianco c’erano proprio Minna e la figlia Tiziana.
L’avvertimento prima di Verissimo
La diffida a Katia Ricciarelli invita a «cambiare registro», soprattutto in vista della sua intervista a Verissimo, in onda sabato 13 settembre. Nel documento si avverte che, qualora le dichiarazioni contro Minna continuassero, potrebbero partire azioni legali. «I giudizi sull’eredità – conclude la lettera – la soprano può tenerli per sé, perché la questione non la riguarda». Una vicenda che intreccia memoria privata, rapporti familiari e scelte testamentarie di uno dei più grandi protagonisti della televisione italiana, e che dimostra come l’eredità di Pippo Baudo non sia solo economica ma anche umana e affettiva.
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