Taglio del cuneo fiscale e arretrati in arrivo: a giugno aumenti in busta paga anche per il personale sanitario
Giugno 2025 segnerà un momento importante per i lavoratori del pubblico impiego, in particolare per quelli impegnati nel comparto sanità. Il Ministero dell’Economia ha confermato che, a partire dal prossimo mese, le buste paga includeranno gli effetti del taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio 2025, nonché gli arretrati maturati da gennaio. Questa misura, introdotta per alleggerire il carico fiscale sui redditi medio-bassi, porterà un incremento visibile dello stipendio netto.
Il beneficio sarà applicato direttamente sul cedolino di giugno, che conterrà l’aumento mensile derivante dal taglio del cuneo fiscale e gli importi relativi ai mesi precedenti dell’anno. Per molti dipendenti pubblici, tra cui medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari, questo si tradurrà in una somma extra di alcune centinaia di euro, circa 400 euro, dovuta alla corresponsione cumulativa degli arretrati.
Mentre queste misure fiscali sono ormai certe, resta ancora aperto il capitolo dei rinnovi contrattuali. Nel caso specifico del personale sanitario, i tavoli di contrattazione si sono riaperti il 29 aprile ma, nonostante le attese, l’incontro si è chiuso senza una firma definitiva. Le parti hanno deciso di aggiornarsi al 22 maggio. L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) ha chiarito che, se l’accordo sul contratto verrà raggiunto entro la fine di maggio, gli effetti economici saranno visibili in busta paga solo a partire da ottobre.
Personale sanitario e rinnovo contrattuale. Le novità
Il rinnovo contrattuale, relativo al triennio 2022–2024, riguarda circa 581.000 lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di un comparto fondamentale e fortemente provato dagli ultimi anni, che attende da tempo un riconoscimento economico adeguato. La proposta sul tavolo prevede un incremento medio di circa 172 euro netti al mese, corrispondente a un aumento del 6,8% rispetto alle retribuzioni attuali. Le risorse complessive stanziate dal Governo per coprire questo rinnovo superano 1,7 miliardi di euro.
Parte di questi fondi sarà destinata a riconoscere il lavoro svolto nei reparti più complessi. Un’attenzione particolare è stata riservata al personale dei pronto soccorso, che dovrebbe beneficiare di un’indennità specifica, così come agli infermieri e alle figure impegnate direttamente nella gestione dei pazienti più fragili.
L’attesa per la sottoscrizione definitiva dell’accordo resta alta, soprattutto perché il personale sanitario è stato spesso escluso dai benefici immediati che altri comparti hanno già ricevuto. Ad aprile, infatti, molti lavoratori pubblici hanno ottenuto l’adeguamento dell’indennità di amministrazione, mentre il comparto sanità ha beneficiato solo della nuova indennità di vacanza contrattuale, una misura temporanea che non soddisfa le richieste di un’intera categoria in prima linea nei servizi essenziali.
Il prossimo mese si preannuncia quindi decisivo. Da un lato, il taglio del cuneo fiscale restituirà liquidità immediata ai lavoratori del settore. Dall’altro, il raggiungimento dell’accordo contrattuale rappresenterebbe un passo concreto verso la valorizzazione della sanità pubblica e dei suoi professionisti, sempre più centrali nella tenuta del sistema.