Una riforma partecipata e centrata sul benessere degli studenti: è questo l’obiettivo con cui la Regione Emilia-Romagna sta valutando una revisione del calendario scolastico, che prevede una pausa didattica tra gennaio e febbraio, in corrispondenza della fine del primo quadrimestre. L’idea è di sostituire l’ipotizzato “spring break” con un momento utile per il recupero e il supporto scolastico, in risposta al crescente disagio giovanile. Questo nuovo calendario, piace anche al Ministro Valditara che ha annunciato molta attenzione a questo nuovo modello.
Conti: “Nessuno spring break, solo un confronto serio”
A chiarire la proposta è stata l’assessora regionale alla Scuola, Isabella Conti, che ha respinto le interpretazioni circolate in questi giorni: «Non abbiamo mai parlato di spring break. È stato un po’ un telefono senza fili». Il focus, precisa, è l’effettiva necessità di una pausa strutturata per sostenere studenti in difficoltà, anche alla luce di dati allarmanti: secondo la Regione, si registra un aumento del 286% dei disturbi legati all’ansia tra i giovani.
Commissione ad hoc e Stati generali a ottobre
Per garantire un percorso trasparente e inclusivo, a settembre verrà istituita una commissione ad hoc composta da tutti gli attori coinvolti nel mondo dell’istruzione. L’obiettivo è evitare riforme imposte “dall’alto” e costruire un cambiamento condiviso. Tra i temi centrali: la compatibilità con le esigenze delle famiglie, le condizioni climatiche nelle aule a giugno, e le preoccupazioni del settore turistico, in particolare della riviera romagnola. Un ulteriore momento di confronto è previsto per fine ottobre, con gli Stati generali della scuola, una grande assemblea aperta soprattutto agli studenti delle scuole superiori.
Stipendio docenti e ATA giugno 2025, Ecco i codici per capire se il bonus è stato ricevuto o meno
Costi: “Solo decisioni condivise”
Anche la presidente della Commissione Scuola dell’Assemblea Legislativa regionale, Maria Costi, ha voluto smorzare le polemiche, definendo “poco pertinenti” gli appelli rivolti al Ministro dell’Istruzione: «La Regione ha competenza nel fissare il calendario scolastico. Le decisioni saranno prese solo con il coinvolgimento di tutti, senza allarmismi inutili».
Una riforma orientata al benessere
L’intero processo punta a definire un calendario scolastico più sostenibile, capace di conciliare le esigenze educative, il benessere psicofisico degli alunni e il funzionamento organizzativo delle scuole. Sindacati, associazioni del terzo settore, insegnanti, famiglie e studenti saranno parte attiva del confronto. «Se vogliamo apportare dei cambiamenti veri – ha concluso l’assessora Conti – dobbiamo farlo tenendoci tutti per mano».