Rivoluzione Farmacisti: Ora possono fare i periti e consulenti nei tribunali. Fino a 1000 euro a causa
Anche i farmacisti. in accordo con la legge 24/2017 (che prevede che negli Albi dei periti e dei consulenti tecnici dei tribunali siano presenti, oltre agli esperti dell’area medico-legale, anche quelli delle discipline specialistiche e di tutte le professioni sanitarie), potranno collaborare con l’amministrazione della giustizia in qualità di esperti accreditati.
Grazie a un accordo sottoscritto ieri tra Fofi, Consiglio Superiore della Magistratura e Consiglio nazionale forense, è stata infatti istituita una sezione per i farmacisti negli Albi dei periti e dei consulenti tecnici dei tribunali.
I requisiti necessari per l’inserimento negli Albi sono il possesso della laurea magistrale in Farmacia o Ctf, un periodo minimo di esercizio della professione non inferiore ai 10 anni dall’abilitazione (o di almeno 5 anni dal conseguimento del titolo di specializzazione) e uno specchiato percorso professionale, comprovato dall’assenza di sospensioni disciplinari negli ultimi cinque anni, oltre che naturalmente di procedimenti disciplinari in corso. . È richiesto anche il regolare assolvimento degli obblighi formativi Ecm.
Ma il posesso di questi reqisiti non è tutto: l’accordo siglato dalla Fofi prevede infatti che le candidature all’iscrizione negli Albi circondariali dei tribunali siano valutate anche sulla base di un’articolata griglia di ulteriori elementi: il possesso di un adeguato curriculum professionale e formativo post-universitario, con l’indicazione sia dei corsi di livello universitario sia dei corsi Ecm; eventuali attività di docenza; le attività di ricerca eventualmente svolte e le pubblicazioni realizzate; l’iscrizione a società scientifiche riconosciute; il conseguimento di riconoscimenti accademici o professionali e, infine, l’eventuale abilitazione allo svolgimento di attività di mediazione o di certificazioni della conoscenza del processo telematico.
Le aree professionali previste per l’esercizio dell’attività di consulenza tecnica con i tribunali sono: farmacia territoriale; farmacia ospedaliera; servizi farmaceutici; legislazione e tecnica farmaceutica; farmacologia; analisi quali-quantitativa medicinali e prodotti della salute; galenica; cosmetologia; area nutraceutica e nutrizionale; dispositivi medici; area gestionale e organizzativa dell’esercizio farmaceutico.
Accordi analoghi a quello sottoscritto ieri dalla Fofi (e ancora prima dalle Federazioni professionali dei medici e degli infermieri) sono stati sottoscritto anche dalla Fnopo (la Federazione degli Ordini della professione di Ostetrica), dalla Fno Tsrm Pstrp (la Federazione degli Ordini dei Tecnici ranitari di Radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) e dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici.
“Vista la rilevanza che la farmacologia, il farmaco e gli altri aspetti che ricadono nella competenza del farmacista, hanno assunto in tantissimi aspetti della vita del cittadino” commenta il presidente della Fofi Andrea Mandelli “l’istituzione di un’apposita sezione negli Albi circondariali, e l’armonizzazione dei criteri con cui viene compilata, è un passo importante sia per la società sia per i farmacisti stessi. Ringraziamo dunque il Csm e il Consiglio Nazionale Forense per la collaborazione mostrata nel corso della messa a punto di questo accordo, che viene ad aprire un ulteriore campo di attività per i professionisti e nuove occasioni di lavoro in questa fase non facile sul piano occupazionale”.
L’impegno della Fofi, ora, sarà quello di promuovere l’adesione degli Ordini provinciali ai protocolli locali, o laddove non siano ancora stati istituiti, la loro collaborazione alla stesura dei protocolli stessi. La stessa Federazione nazionale parteciperà anche al tavolo tecnico incaricato del monitoraggio.