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Simona Cinà, la procura smentisce la famiglia. Stava in un angolino nascosto, due ragazzi l’hanno raggiunta

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Simona Cinà la pallavolista morta annegata Simona Cinà la pallavolista morta annegata

La morte di Simona Cinà, 21 anni, ha sconvolto la comunità di Bagheria e scatenato un’ondata di interrogativi. La giovane, promessa della pallavolo, è stata trovata senza vita nelle prime ore del 2 agosto sul fondo della piscina di una villa privata, durante una festa di laurea con circa 80 partecipanti. Sin dalle prime ore, la famiglia della ragazza ha espresso forti dubbi su quanto accaduto, chiedendo a gran voce chiarezza e verità.

A distanza di due giorni, a fare luce su diversi punti della vicenda è intervenuta ufficialmente la Procura di Termini Imerese, che con una nota pubblica ha smentito numerose ricostruzioni diffuse dai media e chiarito lo stato delle indagini in corso.

Il ritrovamento e il tentativo di rianimazione

Secondo la versione fornita dagli inquirenti, Simona è stata scoperta priva di sensi intorno alle 4 del mattino, in un’area poco illuminata della piscina, distante dalla zona principale della festa, dove si trovavano il bar, la consolle musicale e i servizi. A trovarla sono stati alcuni degli ultimi ragazzi rimasti nella villa. La reazione è stata immediata: almeno due giovani si sono tuffati in acqua per recuperare il corpo e hanno avviato manovre di primo soccorso, in attesa dell’arrivo del personale del 118. I sanitari hanno tentato ulteriori rianimazioni, ma alle 5.00 ne è stato constatato il decesso.

Indagini partite subito: presente anche il magistrato di turno

La Procura ci tiene a sottolineare che i rilievi sono stati attivati fin da subito, con la presenza del magistrato di turno, dei Carabinieri della Compagnia di Bagheria e del Nucleo Investigativo di Monreale. Nelle ore successive, è stata disposta l’autopsia e sono stati effettuati rilievi fotografici, sequestri di materiali ritenuti utili e l’ispezione esterna del corpo, avviando tutte le procedure necessarie a ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.

Giallo sulla morte di Simona Cinà, la pallavolista non è annegata. Tracce di sangue e oggetti scomparsi

Nessuna alterazione della scena: trovati alcolici, bicchieri e vestiti

Smentite anche alcune ipotesi che avevano cominciato a circolare, tra cui quella secondo cui l’area della festa fosse stata ripulita prima dell’arrivo degli investigatori. Al contrario, gli inquirenti precisano che sono stati ritrovati bicchieri e bottiglie di alcolici nei pressi del bancone del bar, regolarmente documentati nelle fasi iniziali dell’indagine. La Procura ha anche chiarito una delle affermazioni più discusse, ovvero quella relativa all’assenza dei vestiti di Simona. La giovane, secondo quanto comunicato ufficialmente, era stata trovata in costume da bagno, ma i suoi abiti non erano spariti: sono stati sequestrati e sono attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Collaborazione da parte dei presenti e nessun inquinamento delle prove

Tutti i partecipanti ancora presenti nella villa al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine sono stati identificati e ascoltati, fornendo la loro versione dei fatti in modo collaborativo. Nessuno si sarebbe sottratto agli accertamenti. Inoltre, non ci sono al momento elementi che facciano pensare a una manipolazione della scena: la Procura smentisce pubblicamente l’ipotesi di un inquinamento delle prove, o di tentativi di occultamento di alcolici o altro materiale utile alle indagini.

L’appello alla responsabilità mediatica

Nel concludere la nota, l’Ufficio della Procura ha invitato con fermezza alla cautela e alla responsabilità nella diffusione delle notizie. In un passaggio significativo, si legge: «Questo Ufficio auspica che non vengano più diffuse informazioni non veritiere, così da poter rivolgere energie e risorse esclusivamente all’accertamento dell’esatta dinamica dei fatti». Una richiesta chiara rivolta a stampa, social e opinione pubblica, a fronte del delicato lavoro investigativo ancora in corso. Le risposte definitive arriveranno solo con i risultati dell’autopsia e delle successive analisi tecniche. Nel frattempo, il dolore per la perdita di Simona continua a farsi sentire con forza tra amici, familiari e la comunità sportiva che la conosceva bene.

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