Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua abitazione di Garlasco, in provincia di Pavia. A diciotto anni di distanza da quel delitto che ha segnato l’opinione pubblica, e nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere, le indagini non si fermano. Durante la puntata del 30 aprile del programma “Chi l’ha visto?”, è stato svelato il nome del misterioso testimone di cui si è parlato negli ultimi giorni. Si tratterebbe di un ex vigile del fuoco in pensione, identificato solo con il nome di Antonio. Il suo cognome non è stato divulgato per motivi legati alla riservatezza dell’inchiesta.
Il collegamento con Daniela Ferrari e il malore in caserma
Secondo quanto ricostruito dalla trasmissione condotta da Federica Sciarelli, il nome di Antonio è stato comunicato dai carabinieri lunedì 28 aprile a Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, attuale persona attenzionata nell’ambito dell’indagine. La donna era stata convocata a Milano per rispondere a nuove domande relative al figlio. Nel momento in cui ha sentito pronunciare quel nome, Daniela Ferrari avrebbe avuto un attacco di panico, tanto da richiedere assistenza immediata. Visibilmente scossa, ha esclamato ai militari:
«Non capisco cosa c’entri». Secondo la ricostruzione di “Chi l’ha visto?”, la donna avrebbe conosciuto Antonio circa 25 anni fa, in occasione di un corso sulla sicurezza. Da allora i contatti tra i due si sarebbero limitati a sporadici auguri telefonici durante le festività, come Natale e Pasqua. Nessuna frequentazione, nessun rapporto continuativo. Importante sottolineare che, stando alle fonti del programma, né Andrea Sempio né suo padre avrebbero mai avuto conoscenza diretta o rapporti con Antonio.
Una testimonianza che potrebbe incrinare l’alibi di Andrea Sempio
La rilevanza della figura di Antonio non si esaurisce nel suo passato legame con la madre di Sempio. Secondo le indiscrezioni raccolte, la sua testimonianza potrebbe mettere in discussione l’alibi fornito da Andrea Sempio per la mattina dell’omicidio. Finora, infatti, Sempio ha sempre dichiarato di essersi recato in libreria a Vigevano, e a sostegno della sua versione è stato indicato un biglietto del parcheggio trovato dai suoi genitori circa un anno dopo il delitto. Tuttavia, il racconto dell’ex vigile del fuoco potrebbe riscrivere la sequenza temporale di quella giornata. Se Antonio fornisse un’indicazione diversa sulla presenza di Sempio o sulla sua attività nelle ore del delitto, l’intero alibi basato sul presunto spostamento a Vigevano potrebbe vacillare.
Il legale di Alberto Stasi: “Questa testimonianza può cambiare tutto”
A commentare l’ultima svolta è stato anche l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, intervenuto in varie trasmissioni televisive: «Per ora siamo di fronte a dichiarazioni personali che non hanno ancora un riscontro oggettivo. Possono essere vere oppure no. Ma se fossero confermate, potrebbero cambiare la lettura di quella mattina del 13 agosto 2007». De Rensis ha sottolineato che il racconto di Antonio potrebbe mettere in dubbio la permanenza di Sempio a casa fino alle 10 del mattino, elemento compatibile con l’orario dell’omicidio. Il famoso tagliando del parcheggio, trovato un anno dopo, potrebbe quindi perdere valore come prova di un alibi solido.
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Un mistero ancora aperto
Nonostante la condanna definitiva di Stasi, il caso Garlasco continua a riservare zone d’ombra e nuovi elementi che riaccendono l’attenzione sul contesto dell’omicidio. L’emergere di una nuova voce – soprattutto se proveniente da una figura finora esterna al processo – solleva interrogativi legittimi: si è davvero fatta piena luce sulla morte di Chiara Poggi? La Procura, che continua a raccogliere testimonianze e verificare ogni traccia residua, non esclude nulla. L’autore del delitto è stato già condannato, ma come in molte vicende giudiziarie complesse, la verità giudiziaria potrebbe non coincidere del tutto con quella storica. Le prossime settimane potrebbero essere decisive: la testimonianza dell’ex vigile Antonio sarà valutata con attenzione, e se ritenuta credibile, potrebbe portare a una nuova e clamorosa revisione del quadro investigativo.