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Non è stato infarto ma si è ucciso il Preside Vittore: Istituto sotto choc

Non è stato infarto ma si è ucciso il Preside Vittore: Istituto sotto choc

Vittore Pecchini, preside del liceo Marco Polo di Venezia, è morto questa notte, tra sabato 25 e domenica 26 maggio, Non stroncato da un infarto come pareva in un primo momento, ma per un mix di farmaci. Il preside, che dirigeva anche altri istituti oltre al Marco Polo, si è tolto la vita.

Il Dirigente scolastico era sotto contestazione da parte di genitori, studenti e personale scolastico, tanto che martedì 28 maggio era stato proclamato uno sciopero contro la sua gestione, dopo mesi di riunioni, assemblee, picchetti davanti all’Ufficio scolastico territoriale.

Sotto attacco era la questione degli accorpamenti delle classi dell’indirizzo classico dell’istituto,  ma anche l’intera gestione del preside. «Poco chiara e imperniata da un conflitto d’interessi» come venne descritta da un genitore che criticava il preside per non aver perorato con forza la causa dello storico liceo veneziano, «a favore di altri istituti sotto la sua direzione».

 La notizia si è subito diffusa e il cordoglio ha coinvolto anche studenti e famiglie impegnati in queste settimane a contestare il progetto di accorpamento di classi al liceo veneziano. Oggi nelle classi sono stati osservati tre minuti di silenzio, in ricordo del preside improvvisamente scomparso.

Il Preside scriveva di se stesso: Mi chiamo Vittore Pecchini, sono un signore di 51 anni, mica un ragazzino. Sono nato a Montecchio Emilia, tra Reggio e Parma, nel 1961.
Ho sempre peccato di incoerenza ed ho sempre fatto tanti progetti, spesso non conciliabili, che mi prospettavano cammini e futuri diversi. Da adolescente sognavo di fare il marinaio o il contadino, da giovane uomo sognavo di studiare filosofia tutta le vita e di vivere ricercando la verità sui testi degli antichi, oppure di fare il rivoluzionario in Nicaragua…
Erano anni in cui si sognava molto. Poi mi sono immaginato musicista, letterato e poeta: ho studiato e lavorato per farlo succedere ma, insomma, sono finito invece a fare l’insegnante. E poi, ancora molto giovane, a fare il dirigente scolastico a partire dal 1991.

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