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Salvini: “grembiule fino alle medie”, la risposta dei Presidi

«Dopo l’educazione civica vorrei che tornasse anche il grembiule, per evitare che vi sia il bambino con la felpa da 700 euro e quello che ce l’ha di terza mano perché non può permettersela». Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini durante un comizio della Lega a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.

Ma il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, la vede diversamente. «Reintrodurre il grembiule nelle scuole è possibile», ha detto il dirigente scolastico all’Ansa, «l’emergenza più importante è un’altra: i solai e i controsoffitti delle scuole andrebbero monitorati, ogni settimana c’è un crollo; a volte si tratta di fatti lievi, a volte cadono interi pezzi di soffitto: è una cosa molto urgente».

Insomma, la scuola ha «altre priorità». Eppure, come aggiunge il presidente di Anp, finora su questo fronte il governo non ha fatto nulla, o quanto meno «non è arrivata alcuna segnalazione in tal senso dalle scuole».
Salvini aveva intuito che le sue parole avrebbero suscitato polemiche, sebbene di senso diverso. «Qualcuno», ha detto il vicepremier sul palco di San Giuliano Terme, «griderà allo scandalo ed evocherà il Duce, ma un paese migliore si costruisce anche con ordine e disciplina. È soprattutto sui bambini che dobbiamo investire in educazione per non avere ragazzi che a vent’anni sono solo dei casinisti».

Non è la prima volta che il leader leghista tocca l’argomento: si era già espresso a favore dei grembiuli alle scuole elementari a inizio anno.

A gennaio, anche il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti aveva toccato l’argomento: «Uniforma lo status dei bambini ed evita di sporcarsi. Si può scegliere, non è un obbligo. Alle scuole medie? Molti istituti all’estero ce l’hanno, dà un senso di appartenenza all’istituto».

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